DSA: caratteristiche ed aspetti peculiari

08.04.2019

L'acronimo DSA si riferisce a una precisa categoria di disturbi evolutivi e neurobiologici relativi all'apprendimento della lettura, della scrittura, della grafia e del calcolo.

I Disturbi Specifici dell'Apprendimento possono riguardare un particolare ambito. Tuttavia, nella pratica clinica ciò non sempre è riscontrabile, anzi è molto più frequente imbattersi contemporaneamente in due o più deficit (ad esempio disturbo specifico di lettura e disturbo specifico di scrittura, ecc.).

Anche se si parla di più disturbi è utile evidenziare che si tratta di disturbi distinti, ognuno con una propria espressione.

Solitamente sono delle difficoltà che si manifestano nel bambino fin dalle prime fasi della scolarizzazione e del suo percorso di apprendimento. Infatti, tutto inizia da un malfunzionamento dell'assetto neurobiologico che non favorisce l'apprendimento automatico delle nuove abilità (lettura, scrittura, grafia e calcolo).[1]

I DSA hanno importanti familiarità, un andamento cronico ma evolutivo: la loro espressività si modifica in relazione all'età e alle richieste scolastiche. I fattori ambientali - scuola, contesto familiare e sociale - si intrecciano con quelli neurobiologici determinando un maggiore o un minore disadattamento per il soggetto. Infatti, gli studenti affetti da tali disturbi, che spesso a prima vista possono sembrare solo svogliati o distratti, riescono generalmente e in una certa misura - pur con difficoltà nel reperimento del lessico necessario all'esposizione - ad affrontare con maggior successo le prove orali rispetto alle verifiche scritte.

Leggere, scrivere e parlare sono atti semplici e automatici, cioè sono funzioni compiute velocemente, correttamente e con un impegno di concentrazione minimo. Ma se questo automatismo non è presente - come accade ai dislessici - lo studente è costretto a utilizzare costantemente enormi quantità di energia, con il risultato di stancarsi rapidamente e di rimanere molto spesso indietro nell'apprendimento rispetto ai compagni.

In base al tipo di difficoltà specifica che comportano questi disturbi, i DSA si suddividono in:

  • Dislessia: è la difficoltà di decodifica del testo, cioè l'incapacità di conversione del grafema-fonema. Conosciuta anche come il disturbo specifico della lettura;
  • Disgrafia: è una condizione caratterizzata da marcata difficoltà nell'esecuzione chiara della scrittura risultando spesso illeggibile. Conosciuta come il disturbo specifico della grafia;
  • Disortografia: è una condizione caratterizzata da difficoltà nell'apprendimento della scrittura seguita da scorrettezze ortografiche. Conosciuta come il disturbo specifico della scrittura;
  • Discalculia: è una difficoltà nel recupero dei fatti numerici, nell'automatizzazione delle procedure, nel riconoscimento delle quantità e di tutti gli aspetti inerenti l'area logico-matematica.Nota anche come il disturbo specifico delle abilità di numero e di calcolo.

Questi disturbi sono presenti in bambini che possiedono un Quoziente Intellettivo (QI) nella norma, assenza di alterazioni neurologiche o sensoriali, di fattori psicologici e/o emotivi e di scarso impegno che possono giustificare tali difficoltà.

Prof.ssa Marianna Coppola

Docente di Psicologia cognitiva e Valutazione cognitiva presso Istituto Oliver Sacks Roma 

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